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Derattizzazione in Sardegna Lotta antimurina

Trattamento radicale contro ratti e topi

COSA SI INTENDE PER DERATTIZZAZIONE

La derattizzazione consiste in una serie di operazioni che mirano non solo all’eliminazione/contenimento dei topi e ratti ma, possibilmente, anche alla bonifica dell’area per evitare che il problema si ripresenti.

La disinfestazione di topi e ratti deve essere eseguita da personale specializzato che conosce la biologia dell’animale e le sue abitudini e sa scegliere i prodotti e le tecniche di intervento più efficaci e sicure in base al contesto e alla situazione.

Il problema dell’infestazione da roditori è un problema serio che non va sottovalutato o affrontato con leggerezza: topi e ratti sono portatori di malattie gravi per l’uomo e la loro opera di scavo e di rosicchiamento può creare ingenti danni in case, negozi, capannoni industriali e magazzini.

È sconsigliato il fai da te perché si rischia di mettere in pericolo la propria salute e quella dell’ambiente circostante.


DANNI E MALATTIE: PERCHÉ È FONDAMENTALE INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE SE SI AVVISTA UN RODITORE

Topi e ratti possono diventare un problema serio non solo per la nostra salute ma anche per l’incolumità degli ambienti infestati.

La “condivisione” tra ratti e uomo degli spazi abitativi, lavorativi o ricreativi  non è solo un problema igienico. Questi roditori molto spesso sono portatori di malattie di diversa entità e gravità che si possono trasmettere all’uomo in seguito al contatto con l’animale, con i suoi escrementi o tramite morso.

Le principali malattie di cui sono portatori ratti e topi sono:

  • LEPTOSPIROSI
  • SALMONELLOSI
  • TIFO MURINO
  • MALATTIA DI LYME
  • FEBBRE BOTTONOSA
  • TOXOPLASMOSI
  • FEBBRE DA MORSO DI RATTO
  • PESTE

Come se non bastasse, topi e ratti possono provocare diversi tipi di aggressione a luoghi e cose, causando danni talvolta gravi:

  • aggressioni contro le costruzioni in terra, come impianti di irrigazione o raccoglitori di acque piovane, dove i ratti scavano le loro tane mettendo a repentaglio le stesse strutture;
  • aggressioni contro i caseggiati, abitazioni, edifici industriali, depositi vari: qui i ratti scavano le fondamenta, guastano i canali, rosicchiano le parti in legno, cavi elettrici e telefonici, provocando persino corto circuiti con pericoli di incendio o danni al funzionamento di apparecchi;
  • aggressioni contro le derrate alimentari, che vengono divorate e/o guastate con escrementi e urina.

HAI SOSPETTI SULLA PRESENZA DI RATTI? CHIEDI SUBITO UN SOPRALLUOGO!

Se hai un sospetto sulla possibile presenza di qualche roditore, è bene rivolgersi a degli specialisti del settore per avere un’idea più chiara sulla gravità dell’infestazione o correre subito ai ripari prima che la situazione degeneri. Infatti questi animali hanno una grande capacità riproduttiva e, in poco tempo, da un numero esiguo di esemplari si può originare una colonia.

 La Nuova Prima esegue interventi mirati in base al tipo di roditore infestante e al contesto in cui si trova a operare.

Il sopralluogo è la prima fase dell’intervento in ogni operazione di derattizzazione e/o di impianto di un sistema di monitoraggio. 

I nostri tecnici, attraverso la corretta e attenta ispezione dei locali, individuano la presenza di:

  • passaggi sotto erbe e detriti, intercapedini nei muri o nelle fondazioni, cavidotti non sigillati, aria sotto le porte o tra gli stipiti e i muri, assenza di zanzariere in finestre lasciate aperte a lungo. La caratteristica fondamentale dell’anatomia dei muridi è        l’elasticità del loro corpo che gli permette di passare in fori anche di 0,5 cm di diametro.
  • esemplari morti e/o vivi, specialmente nelle prime ore della mattina o di sera.
  • escrementi, impronte e danni causati dai denti durante il rodere.
  • segni di grasso o olio che usualmente appaiono come segno della presenza dei roditori.
  • odori caratteristici derivati dall’urina e dalle secrezioni ghiandolari.

METODOLOGIE E TECNICHE: COME INTERVENIAMO PER LIBERARVI DA RATTI E TOPI

La Nuova Prima utilizza diverse tecniche di derattizzazione. 

Il personale specializzato sceglie il metodo più idoneo in base alla situazione, alla gravità di infestazione e alle particolari esigenze legate all’ambiente da trattare.

I metodi diretti di derattizzazione sono di tre tipi: fisici, biologici e chimici.


Metodi di derattizzazione fisici

Questi sistemi sono molto utili per combattere l’infestazione in spazi ben circoscrivibili. I metodi di derattizzazione fisica sono:

  •  trappole con collanti. 
  • ultrasuoni
  • trappole multi cattura. 

Metodi di derattizzazione biologici

Comprendono i vari sistemi che prendono in esame l’utilizzo di animali loro predatori, quali falchi e gatti e il cambio dell’habitat.


Metodi di derattizzazione chimici

Comprendono l’utilizzo di tutti i formulati e ritrovati, acuti e anticoagulanti che vengono utilizzati per l’eliminazione dei roditori.


Oltre a questi, vi sono i metodi di derattizzazione indiretti che comprendono tutte quelle azioni e quei comportamenti messi in campo per prevenire le infestazioni come:

  • la gestione ambientale, con l’esclusione di tutte le deficienze strutturali che possono favorire le infestazioni.
  • una profonda e corretta educazione sanitaria.
  • l’eliminazione e/o l’isolamento di fonti alimentari così da disincentivare la fondazione di una nuova colonia o spingere la migrazione di una presente. 

I nostri tecnici analizzano e studiano la tipologia specifica di infestazione per poi proporre la strategia più idonea ed efficace.

Gli interventi sono svolti da personale certificato e specializzato, secondo la normativa vigente. 


DOVE OPERIAMO

La Nuova Prima esegue interventi di sopralluogo, monitoraggio e derattizzazione per qualunque tipologia di edificio o spazio aperto.

I nostri tecnici esperti e qualificati operano in tutte le situazioni e in ogni tipo di ambiente, pubblico o privato, rispondendo tempestivamente a ogni richiesta di intervento in:

  • case e condomini
  • scuole ed edifici pubblici
  • alberghi e ristoranti
  • aree industriali e magazzini
  • giardini e spazi verdi 
  • strade e luoghi pubblici all’aperto

TIPOLOGIE DI RODITORI INFESTANTI

SPECIE PRINCIPALI DEI RATTI

  • RATTUS NORVEGICUS

    È il ratto più grande (un adulto può arrivare ai 37 – 47 cm di lunghezza inclusa la coda) e pesa tra i 300 e i 400 grammi. Abita preferibilmente vicino ai corsi d’acqua per via delle sue capacità natatorie, è un animale notturno e onnivoro. È un buon nuotatore e scavatore, ma si arrampica con difficoltà. Un ratto giovane di questa specie può passare per un buco di 2,5 cm. Si distribuisce praticamente in tutto il mondo.

    Rattus Norvegicus
    Escrementi di rattus norvegicus
     
    Escrementi di Rattus Norvegicus
    ( cilindrici con estremità rotonde)
  • RATTUS RATTUS

    Un adulto misura 30-45 cm con la coda inclusa e pesa dai 120 ai 350 grammi. Abita nelle vicinanze degli edifici o dentro di essi, nei sistemi di scolo o nelle cloache, nelle pattumiere, nelle pareti, nei tetti e nei buchi degli alberi. È un animale notturno e realizza i suoi nidi nei luoghi di accesso con paglia, fili, stracci e segatura. Può arrivare a realizzare cunicoli con foro d’entrata di 5-6 cm che copre con paglia e terra. Come il precedente ratto può passare per buchi inferiori ai 2,5 cm. Anch’esso rappresenta una specie onnivora. Si distribuisce in tutto il mondo.

    Rattus Rattus
    Escrementi di rattus norvegicus
     
    Escrementi di Rattus Rattus
    ( fusiformi con estremi appuntiti)
  • MUS DOMETICUS: Mus Musculus

    Lo si conosce anche come topo di casa. È un animale di piccole dimensioni: un esemplare adulto può misurare circa 13-19 cm includendo la coda e pesare tra i 15 e i 20 grammi. Il pelo è morbido, di color marrone chiaro/marron grigiastro con il ventre più chiaro; la colorazione può però variare a seconda che l’animale sia selvatico o viva nelle abitazioni. La testa è allungata, le orecchie grandi e rotonde. La coda, più lunga del corpo e della testa, e totalmente scura, presenta anelli ben marcati. Il Mus domesticus abita nelle case o nei loro pressi e può anche invadere campi coltivati. Corre e si arrampica con facilità. Può annidarsi nel suolo a poca profondità, sotto il pavimento in parquet, partizioni e pareti di materiali. Il nido è poco curato e costruito con tela, carte o segatura di legno, materiali disposti come una palla vuota al cui interno è solito partorire. È un animale notturno, onnivoro e molto resistente all’assenza di acqua.



     
    Escrementi di Mus Musculus
    (fusiformi ed ellissoidali)

Ricorda:

Alcune informazioni importanti, per poter meglio applicare tecniche contenitive delle infestazioni murine, sono quelle legate alle abitudini alimentari e alle caratteristiche istintuali dei ratti e dei topi.
Ad esempio è indispensabile sapere che il rattus norvegicus ha una preferenza per i vegetali, il rattus rattus una preferenza proteica e il mus musculus è un onnivoro neofilo. La neofilia del mus musculus, come la neofobia dei ratti in campo alimentare sono elementi fortemente utili all’individuazione dei tempi e delle modalità di derattizzazione.

Dagli studi effettuati, in termini molto generici, possiamo dire che gli attrattivi alimentari migliori per queste tre specie si possono riassumere rispettivamente in: semi di girasole, grasso di maiale e pinoli/altri alimenti particolari.
Si vuole sottolineare il fatto che sono indicazioni generiche, utili per un primo approccio alla lotta murina, sebbene è pur certo che soltanto lo studio del caso particolare permette di conoscere – tra le altre cose – le abitudini alimentari dell’infestante per agire in modo specifico.


IL CONTROLLO DELLE INFESTAZIONI MURINE - Deratizzazioni

Nel progettare un intervento di controllo dei ratti è sicuramente necessario valutare previamente differenti strategie che abbiano come obbiettivo l’integrazione di metodi compatibili con l’ambiente e che possano garantire i migliori risultati.

Si parla sempre di Gestione Integrale dell’Infestazione IPM (Integreted Pest Management), un approccio che parte dalla sicura affermazione che il miglior controllo delle infestazioni parte dal mantenimento delle condizioni igieniche migliori ad evitarle e dalla conservazione strutturale e di manutenzione dei siti, così da non favorire l’insediamento di nuove colonie e/o la migrazione di colonie già esistenti. A questo fine attente pulizie quotidiane e specifici accorgimenti rendono gli ambienti più sicuri: è sempre utile appoggiarsi alla consulenza esperta di professionisti del settore.

Fatta salva questa premessa, il momento topico di ogni operazione di derattizzazione e/o di impianto di un sistema di monitoraggio è IL SOPRALLUOGO. Una corretta e attenta ispezione dei locali che si tratteranno deve tenere sempre in considerazione i seguenti punti:

  • Presenza di passaggi sotto erbe e detriti, intercapedini nei muri, cavidotti non sigillati, aria sotto le porte o tra gli stipiti e i muri, assenza di zanzariere in finestre lasciate aperte a lungo, etc. (è importante ricordare che una caratteristica fondamentale dell’anatomie dei muridi è la profonda elasticità del loro corpo, che permette loro di passare in fori fino ai 0,5 cm di diametro).
  • Accertamento diretto della presenza derivato dalla visione di topi e/o ratti vivi e/o morti.
  • Accertamento indiretto della presenza di ratti e/o topi: presenza di urine, escrementi, impronte, prodotti danneggiati e in genere tracce che possono determinare la loro presenza.


Si deve sempre iniziare da un’ispezione dei luoghi o locali che si vuole andare a trattare tenendo in conto:

  1. presenza dei cunicoli sotto le erbacce e i detriti, nei muri e nelle fondazioni;
  2. ricerca visiva di esemplari morti e/o vivi, specialmente nelle prime ore della mattina o di sera;
  3. presenza di escrementi, impronte e danni causati dai denti durante il rodere;
  4. segni di grasso o olio che usualmente appaiono come segno della presenza dei roditori;
  5. macchie di urina
  6. odori caratteristici derivati dall’urina e dalle secrezioni ghiandolari, tra le altre cose.

Metodi Diretti di derattizzazione :

Metodi di derattizzazione fisici.

Per metodi fisici intendiamo trappole con collanti, ultrasuoni, trappole multi cattura, etc. Questi sistemi sono molto utili per combattere l’infestazione in determinati casi, e comunque in spazi ben circoscrivibili, diventando poco efficaci e oltremodo costosi per grandi superfici e per luoghi che presentano collegamenti con ampi spazi esterni.

Gli ultrasuoni, allo stesso modo, sono da utilizzarsi in particolari circostante e, la maggior parte delle volte, come integrazione di un sistema di derattizzazione che preveda più metodologie. Infatti i ratti, sebbene allontanati in un primo momento dalle fastidiose frequenze generate dagli apparecchi specifici, riescono successivamente a riconoscere il suono come innocuo e quindi possono tornare nel medesimo luogo da cui erano stati allontanati.

Metodi di derattizzazione Biologici

Comprendono i vari sistemi che prendono in esame l’utilizzo di animali loro predatori, quali falchi e gatti e il cambio dell’habitat.

Metodi di derattizzazione chimici

Comprendono l’utilizzo di tutti i formulati e ritrovati, acuti e anticoagulanti che vengono utilizzati per l’eliminazione dei roditori.

Metodi di derattizzazione indiretti

Comprendono metodi tra i quali la gestione ambientale, con l’esclusione di tutte le deficienze strutturali che possono favorire le infestazioni. A questi si deve sommare una profonda educazione sanitaria.
In ogni caso, se siamo in presenza di fonti alimentari, sarebbe opportuno, quando possibile, eliminarle e/o isolarle, così da disincentivare la fondazione di una nuova colonia e spingere la migrazione di una presente. Quando ci si accinge all’eliminazione di una colonia individuata in uno spazio circoscritto, è utile ricordare il concetto di macrocolonia: i ratti hanno la capacità di comunicare tra colonie anche molto distanti; questa loro prerogativa sociale fa sì che un habitat favorevole venga consigliato anche ad altri individui che potrebbero sceglierlo per la formazione di una nuova colonia.


CONTROLLO CHIMICO

I rodenticidi si presentano in categorie differenti, secondo il tipo di azione:

  • Rodenticidi acuti
    sono ad azione rapida come il fosforo di zinco o di alluminio e la stricnina, che eliminano i roditori immediatamente dopo l’ingestione del tossico. Il vantaggio, la morte immediata dell’esemplare target, è allo stesso tempo la debolezza più grande che ha fatto sì che i rodenticidi acuti venissero progressivamente abbandonati. È stato studiato, infatti, in particolari nei ratti, la presenza del “ratto esploratore”, generalmente il più anziano. Come abbiamo detto prima il ratto è neofobo, condizione che lo porta a privilegiare il noto all’ignoto. La curiosità che comunque sviluppa o l’attrazione verso la fonte alimentare lo porta a mandare in spedizione uno di loro – il ratto esploratore appunto – il quale al suo ritorno darà le giuste indicazioni al resto della colonia. Se questo dovesse, così come nei rodenticidi acuti, manifestare immediatamente sintomi di malessere, insospettirebbe gli altri che non mangerebbero più l’esca rendendo vana la lotta impostata. I ratti e i topi, trasmettendo attraverso l’alito addirittura le preferenze di “gusto” verso gli alimenti, riuscirebbero a dare informazioni precise sulla fonte del pericolo. La “diffidenza all’esca” durerebbe anche 3 mesi, vanificando gli sforzi di questa lotta che, anche quando affrontata con tutte le strategie, incluso il posizionare esche non avvelenate per limitare la diffidenza, non raggiunge mai un risultato superiore al 60-70% dell’eliminazione dell’infestazione.
  • Rodenticidi anticoagulanti
    questo tipo di rodenticidi suppliscono alle carenze di quelli del primo gruppo. L’azione cronica, e la conseguente azione lenta, producono la morte per emorragia interna solo dopo alcuni giorni – in dipendenza sempre dalle dosi ingerite – . Generalmente la morte avviene in luoghi poco accessibili e, tranne in particolari condizioni climatiche, le emorragie portano all’essicazione della carcassa senza che questa produca i noti fastidiosi odori. La warfarina, primo anticoagulante scoperto, ha avuto – così come i successivi – il pronto vantaggio di essere meno tossico degli anticoagulanti acuti, di ridurre al minimo la possibilità della diffidenza verso l’esca, di avere un antidoto specifico: la vitamina k efficace sia per l’essere umano che per l’animale.

    Nonostante tutti questi pregi, la continua perdita di sostanze dall’animale “per emorragia” e il prolungarsi del tempo che lo separa dalla morte, mantengono attive le possibilità che le malattie si propaghino per quel lasso di tempo.

    ANCHE PER QUESTI MOTIVI E’ CONSIGLIATO EVITARE DI PROCEDERE A derattizzazioni FAI DA TE, RICORDANDO CHE SI STA LAVORANDO CON DEI VELENI PER I QUALI GLI OPERATORI DEL SETTORE HANNO SEGUITO DEI CORSI PROFESSIONALIZZANTI.

PRINCIPI ATTIVI UTILIZZATI COME RODENTICIDI

  1. BRODIFACOUM
    Classificazione chimica: idrossicumarina
    Azione: ingestione
    Uso: rodenticida – ratticida

  2. BROMADIOLONE:
    Classificazione chimica: cumarina
    Azione: ingestione
    Uso: rodenticida

  3. DIFENOCOUM
    Classificazione chimica:
    Azione: ingestione
    Uso: rodenticida

  4. FLOCOUFAMEN
    Classificazione chimica: cumarina
    Azione: ingestione
    Uso: rodenticida

  5. DIFETHIALONE
    Classificazione chimica: cumarina
    Azione: per ingestione
    Uso: ratticida

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