Eliminare i nidi di vespe dalle tettoie o da alberi in giardino
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Vespa crabro
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Vespula germanica
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Polistes gallicus e Polistes dominula
Le vespe sono insetti sociali, vivono cioè in famiglie e di numerosi individui, divise in caste.
All’interno di ogni famiglia sono presenti infatti una regina, addetta alla riproduzione, le operaie sterili e i maschi, che compaiono solitamente in autunno e hanno solo funzioni riproduttive.
La biologia delle diverse specie di vespe sociali è simile. A passare l’inverno ben nascosta è le regina fecondata, che in primavera fonda un nuovo nido e depone le prime uova. Da queste nascono le prime operaie che ampliano il nido e si occupano di nutrire la regina, che continua a deporre uova. Prima dell’inverno compaiono le femmine destinate a diventare regine e i maschi, che si accoppiano. Le femmine fecondate si rifugiano per continuare il loro ciclo l’anno seguente, mentre gli altri componenti della famiglia muoiono.
Calabrone (Vespa crabro)
Il calabrone è la specie più grande tra le vespe europee. Di colore marrone rossiccio, con fasce gialle e peluria rossiccia,. Misura 28 mm di lunghezza e 50 mm di apertura alare.
I suoi nidi sono grandi e a forma di sfera, costruiti con legno impastato con saliva, materiale simile al cartone, e sono collocati in cavità di tronchi, sotto cornicioni delle case, in cavità di terreno o di rocce, o in altri posti riparati. Le colonie sono composte da qualche centinaia di individui.
Si tratta di un insetto pericoloso per via della sua aggressività nei pressi del nido e del fatto che le sue punture oltre a essere molto dolorose, possono causare reazioni allergiche anche gravi.
Vespula germanica
È una specie comune in quasi tutta l'Italia. Le operaie misurano circa due centimetri di lunghezza.
Il vespaio è solitamente collocato in cunicoli o cavità nel terreno, è molto grande e può ospitare diverse migliaia di individui.
È la specie più aggressiva, e può dare problemi per via delle punture dolorose, soprattutto nelle vicinanze del nido data la numerosità della colonia.
Polistes gallicus
Molto comune è anche la Polistes gallicus, meno dannosa, perché i suoi vespai sono molto più piccoli e scarsamente popolati. Misura circa 15 mm di lunghezza e si distinguono per l'addome affusolato di colore giallo vivo con macchie nere, delle quali una triangolare alla base dell'ultimo segmento; le ali sono trasparenti ombreggiate di grigio.
Il vespaio delle Polistes è aereo ed è formato da un unica serie orizzontale di cellette; è priva di copertura ed è sospeso da un cordoncino o peduncolo. Si trova comunemente sotto le tettoie o nelle coperture, ma anche all'aria aperta, appeso a rami di alberi da frutta o filiali di ceppi. I nidi sono di color grigio e sono costruiti con un materiale che si assomiglia al cartone fabbricato con fibra di legno. In generale i nidi di queste specie sono piccoli, anche se alcune volte riescono ad arrivare alla grandezza di un pugno.
Lotta
Le vespe possono occupare qualsiasi ambiente antropico sia in area urbana che rurale, arrecando disturbo a chiunque si trovi nel raggio di azione della colonia.
L'eliminazione delle colonie necessità di equipaggiamenti specifici ad evitare le loro dolorose punture, e nel caso delle specie più insidiose è sconsigliabile adottare soluzioni fai da te, oltre che la scelta di sistemi poco sicuri come il ricorso al fuoco o l'uso di benzine da inoculare all'interno dei nidi. Questi ultimi, costituiti spesso in posti poco accessibili come le coperture di fabbricati o i sottotetti, necessitano di operare con mezzi professionali che possano agire a distanza anche per motivi di sicurezza.
Quando i tecnici Nuova Prima sono chiamati ad operare una disinfestazione contro questa categoria di Imenotteri aculeati, le osservazioni preliminari da svolgere sono l'attenta localizzazione dei nidi nello spazio.
La specie più pericolosa, come detto Vespula germanica, forma colonie assai numerose ed aggressive, dunque si ha necessità di un accurata ispezione per stabilire accuratamente gli ingressi al nido per agire con la massima efficacia nel più breve tempo possibile.
Si procede poi all'eradicazione, utilizzando solitamente delle lance libere capaci di erogare emulsioni insetticide anche a distanza, prodotti che andranno fatti percolare in abbondanza all'interno dei nidi fino ad accertarsi di aver sterminato la colonia o le colonie presenti nell'area. Muniti di tute anti insetto, gli operatori intervengono nelle ore più fresche della giornata, dunque all'alba e al crepuscolo, per avere la certezza che tutte le operaie siano rifugiate all'interno del nido. Per le Polistes, si procederà ad esempio con una umidificazione seguita dall' asportazione meccanica dei loro piccoli nidi dal loro ancoraggio, come detto alberi, tettoie o altri manufatti.