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Eliminare il punteruolo rosso dalle palme

Esoterapia Endoterapia Cure agronomiche contro il punteruolo rosso

Rhynchophorus ferrugineus Olivier (Coleoptera Curculionidae) o punteruolo rosso delle palme è un insetto originario dell'Asia meridionale e della Melanesia, del quale si hanno notizie già dai primi anni del '900 come agente di gravi danni a numerose specie di Arecacee come la palma da datteri, da cocco o la palma delle canarie, quest'ultima diffusissima in Sardegna dove fa da cornice a viali, vie e giardini pubblici o privati.

Nel corso degli ultimi decenni questo coleottero si è spinto da oriente verso occidente sino ad interessare i paesi mediterranei come Egitto, Spagna, Francia ed anche l'Italia, dove è stato segnalato a partire dal 2004 in diverse regioni del centro e del meridione sino ad arrivare, nel 2007, anche in Sardegna.

È un insetto per il quale vigono decreti di lotta obbligatoria e piani di azione nazionali e regionali, data la sua capacità di diffusione e la possibilità di inferire alla palma colpita un danno irreparabile che porta alla morte dell'ospite nel giro di 1-2 anni dal suo insediamento. Prima di passare in rassegna le tecniche di prevenzione e lotta scelte da Nuova Prima per fronteggiare l'avanzata di questo pericoloso parassita delle palme, si vogliono ricordare brevemente i tratti salienti del suo ciclo vitale.

La femmina depone le uova, fino a 300, in corrispondenza delle lesioni o dei tagli di potatura presenti sulla pianta ospite, servendosi del rostro col quale predispone una nicchia superficiale che poi, avvenuta la deposizione, viene ricoperta al fine di proteggere la covata. Nell'arco di 5 giorni nascono le larve di prima età, che penetrano all'interno della palma nutrendosi dei tessuti vegetali per completare il loro sviluppo nell'arco di 1-3 mesi.

Durante l'attività trofica le larve creano un ambiente ostile per i potenziali nemici naturali, in quanto a seguito dello sviluppo microbico si innescano dei processi fermentativi con il risultato di innalzare la temperatura della massa fino a quasi 60°C, la quale in aggiunta ad un odore particolarmente sgradevole rende questo microhabitat infrequentabile dai predatori. A maturità, le larve di terza o quarta età passano allo stadio di pupa all'interno di un bozzolo ovoidale allungato, previamente formato avvolgendo le fibre delle foglie a formare un cosiddetto pupario.

Dopo un periodo che va dalle 2 settimane ai 50 giorni la metamorfosi si completa e dalla pupa si forma l'insetto adulto, di colore rosso ferruginoso, largo circa 1 cm e lungo dai 2 ai 5 cm compreso il rostro. Quest'ultimo, lungo fino al centimetro, è più lungo ed arcuato nella femmina e più corto con una peluria bruna all'apice nel maschio.

Pochi punteruoli adulti di prima generazione escono poi dalla palma ormai compromessa per disperdersi alla ricerca di nuove ospiti da infestare, pertanto al grande parte rimane per originare 1-2 successive generazioni che si sviluppano su ciò che resta del parenchima amilifero utilizzato come substrato alimentare. Tornando allo stadio adulto, quando i maschi, degli abili camminatori, arrampicatori e volatori come le femmine raggiungono una nuova palma, emettono dei feromoni di aggregazione che richiamano queste ultime per l'accoppiamento dando luogo così ad una nuova colonizzazione.

Grazie al loro olfatto, gli adulti infestanti percepiscono il complesso di odori emessi dalla pianta ospite nell'ambiente e sembrano particolarmente attratti da alcune specie piuttosto che da altre, oltre che dalle palme sofferenti e dalla presenza di lesioni o tagli di potatura che espongono i tessuti vivi come fossero un invito a banchettare.

Adulti e resti di pupari prelevati da una palma infestata
(foto Nuova Prima).

Attualmente, almeno per le esperienza di campo acquisita dai tecnici Nuova Prima, le uniche specie di palma attaccate dal rincoforo in Sardegna sono quelle del genere Phoenix, osservazione per altro in linea con quelle effettuate a livello nazionale.

In particolare, il maggior numero di interventi effettuati riguardano la specie Phoenix canariensis, forse semplicemente per la sua maggiore diffusione nelle aree verdi pubbliche o private dell'Isola.

Palma delle Canarie con i sintomi di un infestazione, dati dall'andamento prostrato e asimmetrico della chioma e dalla quasi scomparsa delle foglie centrali, le prime che solitamente soccombono all'attacco del punteruolo (foto Nuova Prima).

Lotta al Punteruolo Rosso La lotta al rincoforo delle palme è ormai una costante per i tecnici Nuova Prima, chiamati ad intervenire in tutte le provincie della Sardegna. Le tecniche a disposizione devono fare i conti con il potere distruttivo operato dalle larve, accentuato dall'impossibilità di queste monocotiledone a formare del tessuto cicatriziale.

Anche la rilevazione dei sintomi è un fattore che non aiuta nell'individuazione precoce del danno, perché quelli più vistosi come il collasso della chioma ed il suo conseguente disseccamento sono il segno di una compromissione irreversibile della gemma apicale.

Per questo, è utile contattarci per improntare una lotta preventiva, riassumibile nelle seguenti tipologie di intervento:

1) Esoterapia: irrorazione della chioma con un emulsione insetticida specifica per questo infestante. Per l'esperienza di campo acquisita da Nuova Prima, se tale intervento è svolto con regolarità può contribuire ad impedire la colonizzazione della pianta ospite;

2) Endoterapia: infiltrazione del tronco con prodotti insetticidi sempre specifici per il rincoforo, in grado di raggiungere attraverso la circolazione ascendente della linfa l'apice vegetativo sede dell'infestazione, ottenendo una lunga persistenza dell'azione insetticida sia per prevenire l'infestazione sia per contenerne il danno in palme ancora non compromesse dall'attacco in atto;

3) Cure agronomiche: ad esempio praticando le potature con l'accortezza di non esporre i tessuti freschi all'ambiente, dato il loro potere attrattivo nei confronti degli adulti infestanti;

4) Abbattimenti: quando ci si trova di fronte ala morte della pianta ospite, Nuova Prima s.r.l. offre il servizio di abbattimento e conseguente smaltimento del materiale vegetale come previsto dalla normativa vigente, al fine di distruggere tutti gli esemplari di punteruolo presenti.

Per ogni caso, sarà lo staff tecnico-scientifico di Nuova Prima a definire il servizio più utile in funzione di quanto emerso dai sopralluoghi preliminari e di quanto previsto dalle normative di riferimento, di modo da considerare separatamente od insieme i 4 sistemi di lotta elencati ed altre tecniche come ad esempio la dendrochirurgia, che si prefigge di ripulire la corona da tutti i tessuti infestati cercando di favorire il rigermogliamento della gemma apicale, sempre che questa non sia stata definitivamente compromessa dall'attacco.

SISTEMA SOS PALME

Un cenno particolare merita poi il sistema SOS PALME, che Nuova Prima propone per ridurre il numero di fori sul tronco indispensabili alle applicazioni di endoterapia ripetute nel tempo.

Tale protocollo consiste sostanzialmente nell'infissione nel tronco di cannule in materiale plastico munite di chiave di sicurezza, in grado di sostare per anni e consentire l'infiltrazione periodica (anche mensile) di una miscela di insetticida e concime liquido, quest'ultimo in grado di favorire l'ottimale attività fisiologica delle palme che risultano così meno suscettibili all'attacco. SOS PALME, applicato dai tecnici Nuova Prima anche a livello sperimentale per testarne la validità nel corso del tempo, sembra essere una tecnica endoterapica sicuramente valida per disinfestare le palme attaccate non ancora definitivamente compromesse oppure per attuare un azione preventiva nei confronti di piante ospiti non ancora colpite. Occorre ricordare infine, che i principali fattori di mortalità del punteruolo sono il ricorso ai trattamenti insetticidi e lo schiacciamento degli esemplari durante gli abbattimenti, e che gli interventi veramente utili a salvare le palme sono quelli che tendono a colpire le larve neonate e gli adulti che si apprestano a nuove colonizzazioni. Per tale motivo, a parte l'abbattimento delle palme ormai compromesse, il ricorso ad un sistema di lotta come quello rappresentato da SOS PALME fa sì che la palma diventi una sorta di "esca avvelenata" in ogni momento dell'anno, tanto da impedire l'incedere di una infestazione.


SOS PALME: immissione nel fusto di una palma del preparato insetticida+concime servendosi della cannula in materiale plastico
(foto Nuova Prima).
SOS PALME: una Phoenix canariensis nella quale è stata appena inserita la cannula (cerchiata di rosso), che sosterà nello spessore del fusto per qualche anno (foto Nuova Prima).

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